SCUOLA IN PSICOTERAPIA – Presentazione

L’istituto di Analisi Immaginativa è una Scuola di formazione in Psicoterapia riconosciuta dal Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica con Decreto Ministeriale del 24 ottobre 1994.

Fondata nel 1979 si è proposta di fornire agli allievi una formazione in psicoterapia, considerata come attività specifica e distinta dall'intervento medico, psichiatrico e psicologico, o dalla psicodiagnosi. Come è specificato più avanti, nel corso dei quattro anni sono affrontati temi relativi alla psicologia generale e clinica, alla psicodiagnostica, alla psicopatologia, alla clinica psichiatrica, alla psicofarmacologia, nonché ai principali modelli psicoterapeutici (psicodinamico-psicoanalitico, cognitivista-comportamentale, umanistico-esperienziale, sistemico). L'obiettivo è quello di fornire all'allievo conoscenze cliniche approfondite e un repertorio di tecniche intorno a cui elaborare la comprensione, la critica e la verifica dello strumento psicoterapeutico rapportandolo ai relativi modelli di riferimento. In questo senso è richiesto all'allievo di assumere un ruolo decisamente partecipe e attivo, concretizzato, ad esempio, nei gruppi di studio e nei seminari.

Il modello epistemologico di riferimento teorico e pratico della Scuola è la psicoanalisi nei suoi sviluppi post-freudiani e post-kleiniani con particolare riferimento al “relazionale”, vale a dire alle diverse modalità con cui si realizza l'incontro con l'Altro ed al contesto dell'incontro medesimo. In tal senso gli allievi alla fine del loro percorso dovranno essere in grado di riconoscere e prendersi responsabilità clinica relativamente a contesti terapeutici tra loro differenti, come l'incontro con la singola persona, la coppia, la famiglia, il gruppo, e di individuare quale approccio tecnico meglio risponda alle esigenze del paziente. Dovranno inoltre acquisire sensibilità circa la valutazione-verifica del processo terapeutico. L'aspetto di formazione personale (apertura alla riflessione su di sé e le proprie modalità relazionali) è inserito nel programma di studi sin dal primo anno sotto forma di un training analitico secondo il metodo dell'Analisi Immaginativa (si veda più avanti la storia e la descrizione). Tale training di gruppo ha lo scopo di consentire all'allievo un'esperienza personale del metodo, che in questo senso diviene strumento didattico indispensabile ad integrare le conoscenze teoriche nonché a fornire le basi per un migliore utilizzo degli altri momenti formativi (supervisioni, terapie di rilassamento, gruppi Balint, analisi personale). La Scuola consiglia un'esperienza analitica personale, cui ciascun allievo potrà pervenire nei tempi e nei modi che sentirà più consoni al proprio progetto formativo. Viene comunque distinto, proprio per non creare collusioni e confusioni, il percorso formativo garantito dalla Scuola strettamente connesso alla scelta professionale, dal percorso più squisitamente personale quale è l'analisi.

LA FORMAZIONE PERMANENTE
Poiché la formazione non può essere, per sua natura, che “permanente”, il proseguimento di essa una volta ottenuto il diploma sarà affidato alle necessità ed alla motivazione dell'ex-allievo, attraverso i metodi e gli strumenti che vorrà scegliere.
Uno dei temi principali per cui l'Istituto intende essere punto di riferimento è quello della cultura psicoterapeutica in generale e degli studi circa il processo e gli esiti degli interventi terapeutici in particolare.
La Scuola rimarrà in ogni caso disponibile a rappresentare, per chi lo volesse, un punto di riferimento costante (proseguimento dell'analisi personale, supervisioni, gruppi Balint, seminari, corsi di aggiornamento ECM. ecc.).

INIZIATIVE CULTURALI
La Scuola stabilisce collegamenti con altri orientamenti teorici: docenti appartenenti a Società di vari indirizzi psicoterapeutici e psicoanalitici sono chiamati a dare il loro contributo al fine di stabilire confronti e verifiche con il più ampio panorama psicoterapeutico, indispensabile oggi per la formazione di base dello psicoterapeuta.
La Scuola indice e partecipa alla realizzazione di congressi, seminari e giornate di studio con quegli organismi che ritiene scientificamente più idonei per la formazione dei propri allievi.

ATTIVITÀ DI RICERCA
I programmi di ricerca sono effettuati attraverso l'utilizzo e l'ampliamento metodologico e teorico degli argomenti che costituiscono gli orientamenti fondamentali del corso.

EDITORIA
L'Istituto sviluppa dal 1989 il proprio impegno offrendo uno strumento utile per dibattere temi d'interesse comune attraverso un organo ufficiale d'approfondimento e di ricerca: la Rivista scientifica quadrimestrale “PSICOTERAPIA & PSICOSOMATICA” edita dall'Istituto di Analisi Immaginativa, che nasce dal frutto dell'esperienza formativa di oltre trent'anni di attività.
I contributi a questo proposito rappresentano altrettante riflessioni su i vari settori di ricerca psicoterapeutica e psicopatologica. Sono stati pubblicati lavori che approfondiscono il tema dell'immaginario e dell'Analisi Immaginativa, su cui si basa il processo di formazione psicoterapeuta della scuola. Altri Autori si sono confrontati nell'area della Psicoterapia della famiglia sia in ambito privato sia istituzionale, e della Psicoterapia cognitiva. Sono stati affrontati anche temi collegati alla Neuroscienza, alla Psico-oncologia e all'adolescenza al fine di contribuire a chiarire l'“intersecazione” cui non sono estranee le stesse Psicoterapie di rilassamento nel loro ricondursi alla nozione soma-psiche, e alla Psicosomatica che porta un suo prezioso contributo interdisciplinare al dibattito.

SERVIZIO CLINICO
L'Istituto di Analisi Immaginativa da anni ha dato vita ad un CENTRO DI CONSULENZA CLINICA, PSICOLOGICA E DI PSICOTERAPIA

L'ANALISI IMMAGINATIVA
L'Analisi Immaginativa è una psicoterapia analitica-psicodinamica in quanto fonda le sue premesse teoriche nella dottrina psicoanalitica, così come si è delineata nei suoi sviluppi post-freudiani e post-kleiniani. La teoria analitica è integrata con la tradizione internazionale che utilizza l'immaginario in psicoterapia (R. Desoille, H. Leuner, A. Virel).
Nel suo indirizzo clinico l'Analisi Immaginativa integra quindi i modelli epistemologici provenienti dalla psicoanalisi con le esperienze della psicoterapia dell'immagine, operando una sintesi che la configura come una psicoterapia ad orientamento analitico, che ha nell'approccio al mondo immaginario la sua caratteristica distintiva.
In Analisi Immaginativa, l'immaginario ha un ruolo fondamentale nel processo di rappresentazione del mondo interno del paziente con i suoi molteplici affetti e desideri, con i suoi meccanismi di difesa ed i contenuti transferali. Diventa pertanto essenziale la funzione di contenimento (la rèverie, secondo Bion) del terapeuta, il quale nel suo lavoro d'interpretazione tiene conto del proprio controtransfert.
Seguendo il paradigma kleiniano, l'immaginario ha peraltro il ruolo di presentazione del rimosso e della dinamica tra gli oggetti interni stratificati nell'inconscio, dal momento che esso è fortemente pregno degli affetti che hanno caratterizzato le relazioni del bambino con i genitori e con l'ambiente, contribuendo in maniera fondamentale alla formazione della personalità e del carattere.
All'immagine è sottesa la fantasia inconscia, che si carica di significato nuovo nella relazione terapeutica ed acquista una funzione fondamentale di conoscenza del mondo interno emozionale del paziente, il cui immaginario tende a modificarsi in relazione alle trasformazioni del suo mondo interno.
L'immaginario mostra eventi fondamentali dell'incontro con le paure, le frustrazioni, le aspirazioni, la dipendenza, l'asimmetria della relazione e le difese relative ai sentimenti dolorosi attivati nel transfert. Ad esempio, quando il paziente si avvicina alla “posizione depressiva” (Klein), l'immaginario si arricchisce e diventa più dinamico ed articolato.
Per quanto esposto, l'Analisi Immaginativa è da considerarsi una psicoterapia psicoanalitica che include nel suo setting la possibilità per il paziente di esprimersi non solo con le parole e le associazioni verbali, ma anche con il linguaggio delle immagini.